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ELENA CAMPUS

Elena Apollonia Campus, (1995, Bosa, Sardegna) è un'artista emergente italiana. Ha conseguito il diploma di laurea in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti M. Sironi di Sassari e la laurea magistrale nel 2021 presso l'Accademia di Belle Arti di Brera con lode. Nel 2016, attraverso la borsa Erasmus, frequenta i laboratori di gioielleria e scultura dell'Escuela de Arte de Murcia, Spagna. Attualmente vive e lavora a Milano. Qui approfondisce, parallelamente alla sua ricerca visuale, il suo interesse verso la videoarte e la performance.

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EXHIBITIONS

IN|CONTRO, Galleria d'Arte 27, Bosa (2021)

 

Ants, Non Riversavo Gallery, Milan (2020)

Incontro, Spazio PR 46, Milan (2020)

Sinestesie Condivise, Villa Cantaluppi-Giuliani, Brunate (2020)

FABER faber, MAS.EDU, Sassari (2016)

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STATEMENT

 

 

Attualmente realizzo video e sculture mantenendo una forte passione per la fotografia e l’installazione. Tutti i miei recenti lavori si sviluppano intorno alle problematiche relazionali dovute sia alla società in cui viviamo, in continuo cambiamento, espansione e spreco; sia in riferimento alla situazione di distaccamento accentuata dal COVID-19. Ogni mia opera è frutto di sensazioni risultanti dall’incessante necessità di relazionarsi con le persone e l’ambiente. Parto da un istinto, profondamente radicato dentro me, per cercare di aprire agli altri il mio mondo e poter innestare in loro nuove pratiche riflessive. Cerco di affrontare le problematiche della vicinanza e dell’incontro attuali. In un mondo fluido, usando le parole di Baumann, in cui continuiamo a commercializzare gli stessi legami in un continuo “usa e getta”. La stabilità non esiste. La ricerco in quella che è la determinazione dell’intimo gesto che si ripete, ti accoglie, ti addomestica; alla ricerca di un contatto forte e duraturo. Tutte le mie opere auspicano a una connessione con lo spettatore, attraverso varie forme, nel tentativo di attrarlo in quei gesti così semplici e complicati nel medesimo tempo. Esternare questi concetti permette di visualizzare un frammento (o f.rammento) del mio essere che ha necessità di questa espressione. Ogni cellula del mio corpo è parte di questa intenzione artistica ed è perciò che ho iniziato a inserirlo come protagonista dei lavori. La pelle, l’epidermide, come muro di protezione da penetrare per cercare di conoscersi meglio, di capirsi e capire, entrando in contatto con se stessi e con gli altri. La pietra, fredda e dura, che apre in se una ferita dove poter penetrare o dove ricercare un contatto con altri simili attraverso la flebile unione metallica del piombo. Attualmente i miei lavori si interessano di indagare, non solo sui rapporti interpersonali, ma anche su quelli determinanti la relazione uomo-natura. Venendo da un isola aspra e quasi selvaggia, la Sardegna, risento del suo forte legame, profondamente saldato nel mio essere. Terra natia, polvere secca che ti sporca infilandosi sotto le unghie e sotto il cuore, da trasportare in ogni viaggio e ricordare in ogni aroma.

Queste carezze si amplificano nella ricerca di una nuova congiunzione con l’ambiente. In un periodo in cui si parla a pieni polmoni di inquinamento e estinzione è fondamentale dare un contributo nella ricerca di un nuovo equilibrio di vita che possa pacificare, con un abbraccio, noi e Gaia. Nella speranza di poter camminare insieme verso una vita migliore in contatto con tutto il grande respiro, come espresso da Vernardisky, che ci tiene in vita, alimentandoci di vita, per mantenere e preservare la vita.

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